Foto del campanile di Giotto
Giotto di Bondone fu il simbolo del Medioevo. Con la sua interpretazione dell'arte figurativa, trasformò completamente la pittura.
Poco si sa delle sue origini. Anche l'anno della sua nascita è incerto, oscillando tra il 1276 e il 1267, a seconda che si prendano come riferimento le Vite di Giorgio Vasari o il Centiloquio di Antonio Pucci. Sulla base della testimonianza di Ghiberti, Vasari stesso ci dice che Giotto nacque nel Mugello e fu il miglior allievo del maestro Cimabue.
Secondo altri autori Giotto avrebbe avuto origini fiorentine e quelli di Vespignano nel Mugello sarebbero stati solo possedimenti di famiglia.
Qualunque fossero le sue origini, Giotto era certamente fiorentino nello spirito. Boccaccio lo descrisse come uno spirito vivace e pronto allo scherzo. Nella quinta novella della sesta giornata, il poeta di Certaldo lo immagina impegnato in una divertente conversazione con il giurista Forese da Rabatta:
Ascolta, Giotto. Se uno sconosciuto che non ti ha mai visto, vedendoti così brutto, venisse verso di noi ora, penserebbe che sei il miglior pittore del mondo?
Sì, se ti guardasse, penserebbe che tu sappia l'alfabeto (Giovanni Boccaccio)
Molti altri curiosi aneddoti sono legati alla vita del primo grande artista fiorentino: dalla perfetta O di Bonifacio VIII alla mosca sul dipinto di Cimabue, alle setole dei maiali, per finire con i bambini orribili.
Nel 1334 Giotto fu nominato Maestro dei Lavori del Duomo e iniziò la costruzione del Campanile che, sebbene completato dai suoi successori Andrea Pisano e Francesco Talenti, porta ancora oggi il suo nome e rappresenta l'opera architettonica più importante del gotico fiorentino.
Nonostante Giotto sia stato l'inimitabile esecutore degli affreschi della Basilica di San Francesco d'Assisi, non si può dire che aspirasse alla povertà propugnata dal Santo. Oltre a guadagnare denaro dalla sua attività principale, Giotto beneficiava del noleggio di macchinari e probabilmente praticava l'usura.